Si chiama “Sunflowers European Tour: For Social Change” il progetto scelto per la Conferenza sul Futuro dell’Europa che si è tenuta lo scorso 19 febbraio presso l’Istituto Serafico di Assisi, iniziativa organizzata dal consigliere regionale Donatella Porzi per l’European Committee Of The Regions, di cui è rappresentante, che ha visto la partecipazione di numerosi studenti.
Partenza il prossimo 18 agosto da Assisi in bicicletta, in cammino verso l’Europa. Nè podi né premi, solo la volontà di raggiungere un nuovo ambizioso traguardo: raccogliere esperienze di successo nel campo del sociale, dare voce a tante realtà radicate in territori diversi tra loro ma unite nello sforzo comune di rispondere ai bisogni dei più deboli e di contribuire a creare un ecosistema dell’innovazione su scala europea.
All’evento, moderato dal giornalista del TG1 Piero Damosso, oltre al famoso Economista prof. Luigino Bruni, direttore scientifico del Movimento Economy Of Francesco, alla padrona di casa Francesca di Maolo, presidente del Serafico e al protagonista del progetto, Massimiliano Porcelli, sono intervenuti esperti, rappresentanti del mondo dell’associazionismo e delle istituzioni che hanno dato il loro prezioso contributo su come tentare di costruire un’Europa unita e solidale, soprattutto in questo periodo storico caratterizzato dalla frammentazione tra i Paesi e dalla guerra.
Massimiliano Porcelli, presidente dell’impresa sociale Utopia 2000, attiva in Umbria e Lazio da 25 anni, farà ancora la sua parte affrontando un nuovo viaggio dopo il successo inaspettato di “Girasoli Tour”, un’esperienza tutta italiana che lo ha portato a pedalare per 3.500 Km in 35 giorni per documentare circa 40 esperienze significative nel campo dell’inclusine sociale, della sostenibilità ambientale, dell’educazione alla legalità, dello sport inclusivo. Dal tour è nato il docufilm “Tutto quello che sarà”, che ha ottenuto e sta ancora ottenendo numerosi riconoscimenti e premi.
“Con il Sunflowers Tour – ha spiegato Porcelli – pedalerò nuovamente per migliaia di chilometri alla ricerca dell’Europa più bella, quella che trova la propria identità nei valori dell’uguaglianza e della solidarietà, partendo simbolicamente da Assisi per raggiungere via mare la Grecia e poi proseguire attraverso Albania, Montenegro, Croazia, Slovenia, Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Al termine verrà realizzato un nuovo documentario: è il mio modo per rappresentare il mondo del sociale, fatto di realtà in continua evoluzione e pieno di persone fantastiche che spesso fanno fatica – da cui la metafora della bicicletta – ad essere riconosciute dall’opinione pubblica. Ringrazio Donatella Porzi per la volontà di portare la mia iniziativa all’attenzione del Comitato europeo delle Regioni, sempre più convinto che occorra rafforzare la capacità di creare reti anche su scala europea”.
“Ho seguito il progetto sin dall’inizio e lo ho seguito tappa dopo tappa – ha detto Donatella Porzi nell’introdurre i lavori – colpita dall’impegno con il quale Massimiliano, che si occupa di servizi per minori, donne in difficoltà, anziani ma anche di agricoltura sociale, turismo etico, sport inclusivo, è andato alla ricerca di realtà che, come la sua, sono fondamentali per contrastare le crescenti disuguaglianze e sostenere le persone più esposte alla marginalità sociale. Ripetere l’esperienza, aprendola al contesto europeo, è un’occasione per far dialogare le buone prassi dei diversi Paesi e, dove possibile, replicarle, anche attraverso gli strumenti che il Comitato delle Regioni può mettere a disposizione. L’economia sociale giocherà un ruolo decisivo, per superare le criticità e le disuguaglianze accentuate da questo difficilissimo periodo storico e stimolare un’azione coordinata per lo sviluppo sostenibile dell’Unione Europea”.
“Che questo lungo viaggio – ha detto Francesca Di Maolo – stia per partire da Assisi, proprio dal Serafico, è estremamente simbolico, così come la bicicletta – emblema di movimento, impegno e azione – rappresenta metaforicamente lo sforzo costante di tutte quelle realtà che hanno scelto di stare ogni giorno dalla parte dei più fragili e che a volte faticano per attrarre la giusta attenzione dalle istituzioni e dalla società civile. Buona fortuna, dunque, a tutti coloro che si apprestano ad attraversare l’Europa per ricercare e documentare l’opera di tutte quelle realtà che, proponendo e portando avanti progetti speciali, si contraddistinguono nel campo dell’innovazione sociale”.
Nel corso della Conferenza Matteo Bartolini, presidente della Cia Umbria e vicepresidente nazionale e Carlo di Somma, presidente Confcooperative Umbria, hanno evidenziato i rispettivi impegni nel campo del sociale, dove le associazioni di categoria giocano un ruolo fondamentale in questo periodo di grave crisi dell’intermediazione; Alessio D’Amato, consigliere regionale del Lazio, ha sottolineato che ogni fragilità si può affrontare se non viene vista come un ostacolo ma come un incentivo all’unione. In collegamento, l’europarlamentare Fabio Massimo Castaldo si è complimentato per l’iniziativa, “espressione di valori europei sui quali ci riconosciamo e testimonianza della volontà di recuperare l’unione tra i Paesi anche dando visibilità al Terzo settore, mentre dal Portogallo Maria Gaiväo ha raccontato il progetto di inclusione sportiva di cui si occupa e che verrà documentato durante il tour, indirizzato ad aiutare bambini e bambine in difficoltà.
Uno dei momenti più toccanti dell’incontro è stato quando alcuni ragazzi del Serafico hanno fatto ingresso in sala con un piatto da loro realizzato che hanno donato a Massimiliano Porcelli, un simbolo per dire “corri anche per noi”.
Emozionante anche il racconto di Gioia Bartali, vice presidente del Giro d’Italia d’epoca nipote del campione Dino Bartali che ha ricordato suo nonno come un uomo che in un periodo di guerra ha espresso la sua solidarietà con un mezzo che davvero amava, la sua bicicletta: “La bicicletta è uno strumento che non conosce tempo, è un modo per non dimenticare quello che è successo e ciò che dobbiamo mettere in pratica oggi, anche con questo bellissimo percorso a tappe in Europa che ci unirà una volta tagliato il traguardo”.
Non a caso Gino Bartali e il suo storico rivale Fausto Coppi sono i protagonisti dell’opera realizzata da Natino Chirico, scelta come immagine del Sunflowers Tour, che li raffigura mentre in sella si passano una borraccia, a significare che lo sport è solidarietà, anche quando si tratta di aiutare il rivale da battere.
Dopotutto “non c’è opposizione tra competizione e cooperazione”, come ha ben rappresentato il prof. Luigino Bruni facendo riferimento ai due girasoli che si guardano tra di loro quando non c’è il sole, immagine che per gli argentini sta a significare che ognuno diventa il sole dell’altro. Bruni si è poi soffermato sul senso che il cammino ha assunto nel tempo e nella storia, citando Omero, Dante e lo stesso Francesco, un pellegrinaggio in cerca di luoghi che incorporano il senso della vita e che proprio con i piedi ha fondato la prima grande comunità europea.